Tra la richiesta di dimissioni e un esposto in Procura, l'Ad Team ribatte con un dossier in Commissione

TERAMO – Mentre fa sapere che non accoglierà l’invito alle dimissioni che il curatore del fallimento Enertech, Marco Basaglia (nominato lo scorso maggio dal giudice delegato del tribunale di Venezia, Martina Gasparini) gli ha rivolto con una lettera, l’amministratore delegato della Teramo Ambiente, Luca Ranalli, accelera nel proporre azioni ingiuntive nei confronti del Comune, nell’ambito del tormentato rapporto sociale all’interno della municipalizzata. Lo ha ribadito questa mattina in Commissione controllo e garanzia, che ha visto una parte dei Dem trovarsi in imbarazzo nel rispettare il politically correct, ovvero l’accogliere la cortese richiesta di un rinvio del presidente Team, Pietro Bozzelli (assente perchè ricoverato) o ascoltare a tutti i costi la consueta e già nota relazione dell’Ad su debiti e crediti della municipalizzata. Salomonica la decisione del presidente Maurizio Verna, che ha rinviato alla prossima settimana un conclave completo ma intanto ha ‘ammesso’ la produzione di un ‘dossier’ già pronto per i consiglieri – compresa quello per la stampa – da parte di Ranalli. A mettere ‘fretta’ all’amministratore della Teramo Ambiente è stato, tra i più insistenti, il capogruppo Pd, Gianguido D’Alberto, sostenuto con grillina esuberanza, dal consigliere di M5S, Fabio Berardini. Ma non solo. Anche il calendario induce il rappresentante della parte privata a trovare una celere svolta in questa contrapposizione.
Il 23 ottobre scadono infatti i termini per presentare impugnazioni contro la gara a doppio oggetto che dovrà individuare il nuovo socio privato della Team, il 10 novembre è il termine ultimo per le manifestazioni di interesse per la gara stessa. Ranalli lo ha detto a chiare note: oltre ai crediti inesigibili, oltre ai crediti vantati sul Comune, il nodo che sta a cuore «è la vigenza o meno dei servizi cimiteriali», come ha ribadito stamattina. E su questo ci sarà battaglia, «se dovessero arrivare chiarimenti in tal senso entro la scadenza per impugnare, bene, altrimenti valuteremo se ci sono i presupposti. C’è interesse per la Team perchè nel momento in cui non dovessimo impugnare quel bando di gara passerebbe sotto silenzio – ha ribadito l’Ad – una tematica piuttosto importante quale sarebbe che fine hanno fatto i 550 loculi per un controvalore di circa 800mila euro…».
Ancora il calendario detterà i tempi di questa controversia, perchè è difficile immaginare che non avrà una ripercussione su quella che ormai è una ‘mission’ di Ranalli (opporsi al sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi), la data – il 25 ottobre – che il curatore Basaglia avrebbe indicato nella lettera indirizzata all’ad, per conoscere le sue intenzioni (dimissioni), così come non è facile immaginare che, in caso di diniego come già annunciato dallo stesso Ranalli, la prossima assemblea dei soci della Team sarà un pò più calda del solito. E a proposito di influenze sulle decisioni, più difficile da preconizzare è quanto peserà su tutto questo discorso una novità dell’ultima ora: l’esposto che un ex dipendente della Teramo Ambiente di Termoli – guarda caso anche lui licenziato come altri all’interno della municipalizzata negli ultimi tempi – avrebbe presentato sui tavoli di due procure, quella di Teramo e quella di Larino (Campobasso), chiamando in causa lo stesso amministratore delegato – e di conseguenza anche la Team -, per atteggiamenti non proprio ortodossi nell’ambito dei rapporti datore di lavoro-dipendente.